I Versailles hanno portato a termine la completa rinascita dopo una pausa che si son presi dal 2012.
A dicembre dell’anno scorso hanno annunciato la rinascita, nello stesso mese allo Zepp DiverCity di Tokyo, i ragazzi che hanno preso parte al live della celebrazione dei venti anni di carriera di KAMIJO, il 7 agosto al Maihama Anphitheare di Chiba hanno eseguito il live della completa rinascita, mentre il 14 settembre verrà rilasciato l’album best “The Greatest Hits 2007-2016”. Questa volta all’Ongaku Natalie avremo un’intervista con tutti e cinque i membri. Mi sono fatto spiegare il processo verso l’inizio della rinascita e il live al Maihama Anphitheatre, l’entusiasmo del nuovo album, e anche la visione e il concetto della band.
-Sono tornato nel “castello in cui una volta sarei dovuto tornare”-
– Innanzitutto, ci potete dire tutto sulla decisione di iniziare da capo con una rinascita?
K.Dopo la pausa del 2012, ognuno di noi ha avuto la sua carriera e c’era un’atmosfera in cui era difficile proporre di stare con i Versailles.
In questa situazione, quando ci siamo incontrati, HIZAKI ha parlato dei Versailles e da lì anche io ho pensato seriamente alla band.
H: Fino alla rinascita non ci avevo mai pensato, però ho potuto sentire negli altri il sentimento tipo “Voglio stare nei Versailles, voglio far musica con i Versailles”. Certo, c’era la sensazione che i Versailles fossero come proibiti, però io ho fatto il discorso “Voglio fare musica con i Versailles”.
K: Dopo ho incontrato tutti i membri, ho fatto una lettera di volontà, ho verificato i sentimenti di tutti, poi nuovamente ci siamo incontrati ed abbiamo deciso per la rinascita.
T: Non ci eravamo sciolti, era una pausa, quindi ho sempre pensato che ci saremmo riuniti prima o poi. In realtà, quando ne abbiamo parlato , ho pensato serenamente “Finalmente è arrivato il momento!”
Io e HIZAKI siamo anche nei Jupiter, però ho pututo pensare a questa cosa diversa separatamente e allo stesso tempo ci siamo anche divertiti.
M: In realtà c’ero anche io nel posto in cui KAMIJO e HIZAKI stavano parlando di riunire la band. Io e loro provavamo le stesse cose, e quindi dopo si trattava solo di come fare le cose.
Y Io sentivo di voler continuare con i Versailles e quando ho parlato con KAMIJO-san, dovevamo solo confermare la cosa
K: E’ sempre stato così da prima della pausa, i Versailles per ognuno di noi è una grande “presenza”. “E’ il castello dove dovrò ritornare”, ho sempre pensato.
–Durante le prove, si distruggono 2 computer–
-Quando vi siete riuniti come Versailles la prima volta, non eravate nervosi?
H: La prima volta che ci siamo riuniti è stato alle prove per la cerimonia di rinascita dell’anno scorso e onestamente ho provato cose come “ah che divertente!”. Non si trattava del rincontro dopo tanto tempo perché ci siamo visti anche durante la pausa. Nella carriera di ognuno ci sono stati momenti di crescita e dopo esserci riuniti, il divertimento nel fare musica insieme aumentava ancora di più.
K: Dopo aver deciso la rinascita, quando per la prima volta abbiamo iniziato a fare di nuovo musica insieme, attorno avevamo un sacco di staff e mentre tutti erano nervosi, il fatto che sorridessero mi ha reso molto felice. Però durante le prove due computer si sono rotti e in quel momento ho pensato “Come c’era d’aspettarsi, quando i Versailles si mettono all’opera, qualcosa si risveglia. Abbiamo smosso qualcosa di grosso”.
T: Al’inizio ho pensato che ci fossero ancora un po’ di grandi ostacoli ma fare musica in cinque è stato naturale. Iniziare le prove così direttamente per me è stato veramente grande.
M: Durante la pausa dei Versailles, ho suonato con i Jupiter ed ho partecipato come supporto ai tour di KAMIJO. Quella decisione è stata così naturale, in realtà quando abbiamo iniziato a fare di nuovo musica insieme, ho pensato “Ah, siamo i Versailles di nuovo dopo tanto tempo”. Io stesso mi sono divertito e ho pensato “Ah alla fine è così”.
Y: Dato che la cerimonia di rinascita era una parte dell’evento per celebrare i suoi venti anni di carriera, c’era anche una sensazione da matsuri, eravamo cinque persone insieme sul palco, è stato incredibile quando abbiamo alzato in alto le rose.
K: Il periodo solista ha cambiato la mia personalità. Essere a capo di un band, affrontare i fan comporta l’essere più aggressivo, dentro di me si è svegliato il KAMIJO dei versailles.
– La reazione dei fan che hanno aspettato con ansia la rinascita della band com’è stata?
K: Li voglio ringraziare per averci atteso, però la parte “Voglio fare musica con questa band. Voglio scrivere nuove canzoni per questa band” da cui ho iniziato è grande tanto che vorrei venisse prima. In realtà dal palco sentivo le voci dei fan e mi hanno fatto capire “Aspettavate solo questo”.
– Dopo c’è stato il premium showcase allo ZEPP DIVER CITY di Tokyo.
Y: Sì. C’era lo spirito “Lo stiamo facendo noi cinque insieme”
H: Era un posto per duemila persone, ma la sensazione che si percepiva era di duecento, trecento persone. L’intero posto aveva un’aura confortevole e noi stessi abbiamo pensato “Comunque divertiamoci”, volevo far capire a voi fan che il nostro concerto è divertente.
K: Fino ad ora non l’avevamo mai fatto ad uno showcase. Volevo mostrare l’umanità dei Versailles. Dato che i membri dapprima separati si sono riuniti, volevo mostrare il tipo di relazioni umane ci fossero e come si sono riunite nella rinascita. E ho pensato che più che parlarne in questa intervista, mostrare la nostra vera forma è la cosa più importante. Il notro essere insieme lì farà nascere qualcosa che non si riesce a vedere, perché provare questo è la vera bellezza della band in origine. Riguarda il risveglio della completa rinascita, fa uscire il messaggio e il concetto, ma come passo prima volevo che noi credessimo in noi stessi.
– Capisco. Poi il 7 agosto il live al Maihama Anphitheatre di Chiba.
K: La cerimonia di rinascita e lo showcase sono due cose completamente diverse. E’ stato un live con canzoni nuove incluse, in cui ho potuto sentire di aver ricominciato con i Versailles.
H: Ho pensato anche che d’ora in poi dovremo svuotare la nostra mente e impegnarci nei concerti. Quindi è anche diverso il modo di approcciarci ai live e prepararci ad essi.
T: Riguardo la rinascita, se non sorpassiamo il passato , non c’è alcun senso, perciò dovevamo superarci in ogni aspetto per la performance e la preparazione. Però in circa tre anni e mezzo siamo tutti cresciuti e penso siamo riusciti a fare un live all’altezza.
M: Lo showcase di giugno è stato come metà di uno oneman normale con metà delle canzoni, quindi volevo impegnarmi di più nel live successivo.
E in questo, nel live all’anphitheathre ho potuto sentire i Versailles di adesso. Siamo più aggressivi e ho potuto vedere il nostro futuro.
Y: Se non fosse cambiato nulla rispetto a tre anni e mezzo fa, pure i fan ne sarebbero rimasti delusi. Volevo che fosse un live che potesse rappresentare il nostro “d’ora in poi” (supponiamo si riferisce al concetto dei Versailles attuali proiettati nel fututo -ndr.).
K: Poiché oltre ad essere migliorati e dovevamo raggiungere la completa rinascita, abbiamo ingigantito il potere di prima dieci volte di più, dovevamo diventare una band strepitosa. Dato che siamo i maggiori rappresentanti dell’estetismo, non possiamo perdere contro nessuno, perché compieremo la rinascita migliorando noi stessi.
– Inoltre il 14 settembre verrà rilasciato il retake album best “The Greatest Hits 2007-2016”. Sono state registrate anche nuove canzoni e si riescono a percepire i nuovi Versailles anche in un suono che non proviene da un live
K: Per quanto riguarda la rinascita, nello studio di registrazione, ci siamo chiesti se fosse il caso di fare un ‘best’, dato però che desideravamo tanto fare anche delle canzoni nuove, siamo arrivati a questo.
H: Riguardo il retake, l’ascoltatore potrebbe anche non essere soddisfatto. Perciò, tenendo in mente il punto di vista dei fan, le melodie principali e il resto non sono cambiate. Solo il suono, il ritmo ecc sono diversi dagli originali, inoltre è un retake di ottima qualità. E’ la prima volta che miglioriamo canzoni dei tempi indie, perciò penso che avrete la sensazione di ascoltare canzoni totalmente nuove.
K: Ci sono molte canzoni che MASASHI-kun ha registrato per la prima volta.
M: Già. Dato che io sono entrato in una band con già una sua storia alle spalle, non ho mai partecipato alle registrazioni delle canzoni prima della mia comparsa. Dato che nei live dobbiamo anche affrontare le situazioni di arrangiamento dei brani, riuscire a farle in modo originale mi rende molto felice.
Y: La composizione della musica non è molto cambiata, ma le parti riguardanti il phrase della batteria sono nuove. Ho avuto anche un suggerimento da MASASHI-kun. “Vorrei fare così” e così siamo riusciti a dare una sensazione fresca. Anche l’ambiente di registrazione è cambiato e sono contento che siamo riusciti ad esprimere il “colore” del suono che volevamo.
K: Ma soprattutto è un take in cui escono i sentimenti combattivi di ogni membro. Inoltre si collega anche alle ultime foto sul cavallo. E’ come l’immagine di una “marcia”
T: La registrazione, la scelta dei costumi, lo shooting ecc, con queste cose una dopo l’altra, abbiamo costruito il percorso della rinascita. C’è anche una sensazione tipo countdown, è divertente.
– Perché siete una band che sin dall’inizio ha avuto una visione del mondo ben precisa.
K: Dopo la rinascita, è diventato tutto più denso, più enfatizzato. Innanzitutto, le idee di ogni membro sono stimolanti, per esempio mentre lavoriamo alla creazione di un certo tipo di suono, e mi stupisco. Questo contrasto è la forza più grande dei Versailles, diventando l’uno la forza dell’altro, vorrei alzare il livello della band.
H: Noi ci rispettiamo l’un l’altro, quindi lasciamo perdere per ora essere bravi o meno. Anche se è lavoro, è così, tra noi membri ci facciamo forza l’un l’altro, ci rispettiamo e questo penso sia il nostro segreto.
T: Se ci fermiamo un po’, sento come se qualcuno potrebbe lasciarci。Ci sono anche contrasti sul voler essere il primo, noi ci supportiamo l’un l’altro, ma siamo anche rivali.
Questo ha revitalizzato la band, non è solo un conflitto-contrasto tra di noi, ma evochiamo anche l’immagine dei Versailles.
K: Perché non lo farei se non ci fosse uno stimolo-motivazione. (ride) Teru e Hizaki nell’altra band sono dei leader e stavano davanti sul palco. Prima della pausa dei Versailles invece era come se io dovessi ordinare loro di andare davanti. Prima della pausa la nostra schedule era troppo difficile ma ce l’abbiamo messa tutta.
-Dopotutto, la scuola estetica è la più forte-
-Sentendo i vostri discorsi, capisco che per i Versailles una pausa era necessaria. E posso anche dire che questi tre anni e mezzo sono serviti a guardare più oggettivamente i Versailles. Voi vi siete resi conto di qualcosa?
T: Già. C’erano band che avevano le qualità dei Versailles, ma non riuscivano a superarci. Per esempio, c’erano raramente band con costumi europei e un sound fantastico. La band che ha tutto questo sono solo i Versailles, dopotutto la scuola estetica è la più forte. Penso che dobbiamo regnare in questo modo.
M: Noi assolutamente non facciamo le cose a metà, ci occupiamo di tutto. Del suono ovviamente, dell’immagine, dei vestiti, dei make, di tutti i fattori. Anche quando scegliamo i lavori vecchi, abbiamo l’idea di fare fino a quel punto. Siamo una grande band, penso.
Y: Prima della pausa, avevamo una schedule dura, ma riuscivamo a fare tutto perciò siamo riusciti a raggiungere un’alta qualità. Quando ascoltiamo e correggiamo i vecchi lavori, noi stessi pensiamo “ah, questo l’abbiamo fatto noi”.
H: Io in questi tre anni e mezzo, non sono riuscito a guardare ai Versailles in modo obiettivo. Ci sono riuscito durante la registrazione del retake best album. Controllando e confrontandomi con le canzoni del passato, sentivo come se la personalità di ognuno di noi uscisse fuori. Sembrava come se il suono di ognuno diventasse una cosa unica. Inoltre, quando me ne rendevo conto, riuscivo a immaginarmi come HIZAKI, il chitarrista. Sono riuscito a realizzare di nuovo come deve essere una band e cosa deve essere un chitarrista.
-Cose che forse hai realizzato ora.
H: Sì. Prima della pausa, il mio posto erano i Versailles, ma ora ho anche un’altra carriera. Perciò ho cominciato a pensare che i Versailles devono essere così. Anche la produzione delle canzoni è andata molto liscia. Ho potuto constatare che facciamo canzoni in un certo modo.
K: Infatti. Inoltre, TERU-kun ha sorprendentemente scritto una ballad.
T: Ma non c’è nel best (ride)
-Sembra che stia nascendo una nuova chimica. Confronto alle altre band, i Versailles hanno un’alta dose di creatività, da dove prendete questa motivazione?
K: E’ perché lo vogliamo fare. Solo questo.
-Non è il senso del dovere, di andare incontro alle aspettative?
K: C’è anche quello, ma per prima cosa è perché lo vogliamo fare, ma forse anche perché voglio essere sempre stimolante. Noi stessi vogliamo dei nuovi Versailles. La nostra carriera fino ad oggi sicuramente è importante, ma voglio andare oltre. E per fare questo, nuovi lavori sono necessari.
-Come ultima cosa. Come volete che sia il futuro dei Versailles?
H: Se cominciassi a parlare dei miei obiettivi e dei miesi sogni, non finirei più, però vorremmo trasmettere il nostro pensiero, il nostro messaggio in tutto il mondo, voglio continuare la carriera con questa semplice mentalità.
T: Siamo una band piena di ideali. Con vestiti magnifici, musica completa, abbiamo fatto tour in tutto il mondo. Vorrei che tutti si sentissero bene non appena ci vedono.
M: Con i Versailles stiamo riuscendo a fare tutto quello che volevamo fare. Ma ci sono ancora paesi in cui non siamo stati, voglio fare cose sepre più grandi.
Y: Se facciamo musica per come ci viene, naturale, e che in qualcosa differisce dal nostro solito stile, non vuol dire che stiamo tradendo i nostri fans, no? I Versailles possono esistere con Versailles. E così voglio continuare a lungo.
K: Per prima cosa, già l’esser riuniti in sé è un miracolo. I Versailles sono una band con cui sono successe un sacco di grandi cose inaspettate, ma l’aver dato la chiara notizia della rinascita mi ha reso molto felice. Notizie tristi in tutto il mondo sono tante, ma sarebbe bello se i Versailles riuscissero a decorare l’inizio di questa bellissima epoca. E poi il prossimo anno sarà il decimo anniversario. Non perdetevelo. Aspettatelo con ansia e un giorno vorrei fare un live nella reggia di Versailles in Francia!
Fonte: Natalie Music
Traduzione: TyNxquisitioN/Tizi Hana per Alla Corte di KAMIJO – Italian Aristocratic Team
Rielaborazione testo: Reine de Fleur